
La battaglia contro la plastica
Nel Lazio riprende l’installazione delle barriere galleggianti per intercettare i rifiuti plastici nei fiumi, evitando che finiscano in mare. Lungo l’Aniene è già attiva una nuova diga acchiappa-plastica, mentre nei prossimi giorni un sistema analogo sarà collocato anche sul Tevere, nel tratto di Capo Due Rami, nel Comune di Fiumicino.
La barriera antiplastica sull’Aniene, chiamata “Pelikan River“, è stata costruita da Garbage Group di Ancona in collaborazione con Start Up Seads. L’azienda, che ha già implementato questo sistema su altri corsi d’acqua, ha realizzato la barriera grazie a un bando della Regione Lazio.
Il sistema permette di bloccare i rifiuti galleggianti, convogliandoli verso la riva, dove vengono poi raccolti e smistati per il recupero o il riciclo. A verificare di persona il funzionamento della barriera sull’Aniene, lo scorso 14 marzo, è stato l’assessore al ciclo dei rifiuti e al demanio della Regione Lazio, Fabrizio Ghera, che ha ribadito l’importanza dell’iniziativa: «La cura dei fiumi è una delle priorità che la Regione Lazio sta portando avanti anche con questo tipo di progetti. Intervenire sulla qualità delle acque del Tevere significa impedire ai rifiuti presenti nei corsi d’acqua di arrivare in mare, intercettando e raccogliendo i rifiuti galleggianti, in modo da poterli avviare alla selezione per poi destinarli al riciclo».
Dal 2019 a oggi, grazie a queste barriere, sono state intercettate oltre 10 tonnellate di rifiuti, composti non solo da plastica, ma anche da materiali organici, metalli e tessuti. Un risultato che conferma la gravità del problema: oltre l’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica, che si frammenta nel tempo in microplastiche, invisibili ma estremamente dannose per l’ecosistema e per la salute umana.
Anche il Tevere era stato incluso nella “Microplastics Mission“, lo studio europeo che nel 2019 ha rilevato la presenza di microplastiche in tutti i principali fiumi monitorati, con una densità di tre particelle per metro cubo d’acqua. Particelle talmente piccole da sfuggire all’occhio umano, ma capaci di insinuarsi lungo tutta la catena alimentare, fino a raggiungere anche l’uomo.
Il ritorno delle dighe galleggianti segna un intervento concreto nella lotta contro l’inquinamento dei fiumi. Affiancare queste soluzioni a campagne di sensibilizzazione resta essenziale per garantire la tutela dei fiumi e la salvaguardia dell’ambiente marino.