Dal progetto Garibaldi ai racconti e testimonianze del Novecento sul Tevere
Incontro con l’autore Giuseppe Lattanzi.
Il fascino che la navigazione sul Tevere esprime ha sempre coinvolto anche emotivamente la cittadinanza: per secoli le acque tiberine sono state solcate da imbarcazioni che lungo il suo corso davano vita ad una vera e propria civiltà del fiume: il fiume ha scandito la storia della città con le sue piene, i suoi drammi, la sua vita. Inoltre la foce di Fiumicino fu per secoli caposaldo della navigazione tra la città dei Papi ed il mare, ma solo nel 1827 con il progetto di un porto rifugio a Fiumicino e con l’utilizzo della navigazione a vapore si cominciò a poterla utilizzare in sicurezza.
L’inondazione del dicembre 1870 a Roma causò un ampio dibattito parlamentare che precedette la proclamazione di “Roma Capitale” perchè la città era considerata igienicamente “poco sicura”.
Il bonificamento e l’arginatura tiberina, dunque, rimanevano il problema centrale poichè avrebbero consentito l’impellente sviluppo urbanistico della nuova capitale.
Accanto alle problematiche idrauliche prima descritte continuava a sussistere la questione della navigabilità: ma la soluzione di questo problema fu considerata poi troppo onerosa e complessa per cui alla fine le energie maggiori furono impiegate nell’intervento che ha messo fine al pericolo delle alluvioni tiberine e che ancora oggi è oggetto di discussioni e talvolta di polemiche: i muraglioni. Essi hanno, a tutti gli effetti, separato il Tevere dalla città creando una sorta di linea invalicabile che ha tolto ai romani la possibilità di godere delle sue acque e dei suoi paesaggi. D’altronde però le rive tiberine, prima della costruzione dei muraglioni, erano coronate da abitazioni popolari che, lungi dal presentare la parte migliore di sé mostravano al fiumarolo la parte…dei servizi igienici; se si eccettuano i porti di Ripetta e Ripagrande, che offrivano un vero e proprio scenario sulle acque, il fiume poteva essere visto dai romani solo attraverso i ponti S.Angelo, Sisto, Cestio e Fabricio, oppure dai numerosi molini. Antiestetici, ma funzionali, i muraglioni con la loro altezza di 15 metri, valutata sulla piena di riferimento del dicembre del 1870, si è rivelata ottimale nel contenimento delle variazioni di portata tiberina.
La partecipazione è gratuita e non è richiesta prenotazione.
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